FAI Cisl Calabria – Settore Pesca del 20 Aprile 2017 Intervista a SAPIA MICHELE – Segratario Generale
Manifestazione del 19 marzo in provincia di Reggio
La FAI Cisl Calabria che rappresenta, un gran numero, dei migliaia di addetti delle varie marinerie calabresi, ha inteso, assieme alla sua base associativa, non partecipare alla manifestazione organizzata nella giornata di ieri (19 aprile) sul settore della pesca.
Questo non significa dissociarsi o non preoccuparsi delle difficoltà degli addetti nel settore ittico ma continuare con responsabilità sul percorso avviato e condiviso durante il Congresso regionale di Federazione.
Difatti la FAI Cisl Calabria lo scorso 3 marzo ha inteso inoltrare una specifica richiesta al Dipartimento Regionale dell’Agricoltura per un incontro urgente rispetto alle problematiche, criticità e opportunità del settore e della marinerie calabresi.
Inoltre, in occasione del congresso regionale svoltosi appositamente in una zona marina a Vibo Valentia, il 16 e 17 marzo scorso, abbiamo chiesto e ribadito, al Presidente Oliverio e alla politica calabrese di maggioranza e opposizione la modifica della Legge Regionale che istituisce il Tavolo Azzurro, ma con altrettanta insistenza e forza abbiamo sollecitato la politica di intervenire presso il Governo nazionale e l’Europa per dare risposte concrete al mondo della pesca calabrese, ed infine abbiamo evidenziato la necessità di tutelare e valorizzare tramite momenti di concertazione il lavoro nel settore della pesca.
Il congresso della FAI Cisl Calabria ha lanciato un messaggio chiaro: “Al centro di questa stagione deve tornare la persona e l’apporto di un lavoro di qualità”.
Alle nostre sollecitazioni sul comparto della pesca, durante il congresso della FAI Cisl Calabria, l’On. Mauro D’Acri, consigliere delegato, ha garantito disponibilità, condividendo l’idea della nostra Federazione nell’avviare un nuovo percorso a favore del settore e dei tanti lavoratori pescatori, subito dopo le festività pasquali.
Ecco perché non ci sembrava il momento di manifestare, almeno se non prima di un incontro ufficiale con la Regione Calabria, e non prima di poter approfondire e discutere delle nostre proposte sul settore e contribuire in maniera fattiva a favore del settore.
Proposta della FAI Calabria
Nel territorio calabrese, con centinaia di km di costa e che vanta storiche tradizioni nel comparto della pesca, si devono attivare politiche regionali per incentivare ulteriormente la modernizzazione del Sistema Pesca e occorre evitare di commettere ulteriori errori.
Come già evidenziato nella relazione congressuale, è necessario elaborareun Piano Regionale sulla Pesca con precisi concetti e idee finalizzati a modernizzare e tutelare il settore e la sua filiera, avviando il turnover generazionale attraverso la formazione, la contrattazione, la bilateralità, e sensibilizzazione di quelle tecniche innovative di pesca a basso impatto ambientale e valorizzare il ruolo del pescatore come soggetto capace di contribuire alla pulizia dei fondali del mare calabrese.
Siamo il sindacato della proposta, difatti abbiamo avviato un gruppo di lavoro interno alla Federazione regionale per elaborare una specifica Piattaforma sul settore della pesca in Calabria che terrà conto di alcuni punti fondamentali a favore del lavoro e a tutela delle risorse naturali dell’ambiente marittimo.
La nostra piattaforma riguarderà:
- Lo sviluppo di una strategia d’azione condivisa di medio termine che possa consentire il rilancio del comparto attraverso la Concertazione e il confronto su contenuti, proposte, azioni e orientamenti.
- Attivazione di ulteriori misure di sostegno, all’interno delle misure POR, attraverso: interventi di formazione professionale e continua finalizzata alla competitività delle imprese e alla qualificazione dei lavoratori; costituzione di fondi di garanzia per investimenti a favore di imprese e cooperative di pesca e acquacoltura; favorire percorsi di cooperazione e partenariato fra le regioni meridionali al fine di definire strategie comuni; sostegno finanziario regionale all’azione delle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori cui possono essere attribuite, anche in sede di definizione di una nuova disciplina organica del settore, funzioni di monitoraggio del mercato del lavoro.
- Approfondimenti, studi e proposte sindacali riguardanti il Regolamento Mediterraneo della Pesca n. 1967/2006.
- L’importanza strategica e l’utilizzo dei fondi FEAMP e FEP in una nuova strategia di ampio respiro e di lungo termine, e non limitarsi alla gestione della sola emergenza, ad esempio a nuove modalità di gestione del Fermo Pesca.
- L’importanza strategica della informazione per gli addetti del comparto su varie opportunità, questioni contrattuali e sul tema della sicurezza.
Regolamento Europeo sulla Pesca n. 1967/2006
In questo delicato momento, in Europa, serve più sindacato per promuovere una nuova crescita sociale europea strettamente legata a sistemi di produzione locali di qualità e avversando accordi transnazionali che non creano nuova e migliore occupazione.
In Europa e in Italia si dovranno attivare tutte le energie ed aprire una nuova stagione costituente capace di risanare le profonde crepe che minacciano la coesione delle nostre comunità.
È evidente che il settore della pesca in Calabria sta attraversando un momento complesso, anche a seguito dell’attuazione del Regolamento Europeo della Pesca, con grosse difficoltà di natura ambientale e di carattere normativo e strutturale che condizionano da tempo l’intero settore.
Marinerie minacciate sempre più dalle conseguenze dei provvedimenti comunitari in termini di redditività di impresa e di commercializzazione delle eccellenze gastronomiche locali, dal sistema delle quote del pesce spada a quelle del tonno, nonchè le pesche speciali dove ribadiamo la nostra contrarietà rispetto ad una politica Europea e Nazionale che non tiene conto delle specificità calabresi.
La FAI Calabria ribadisce che bisogna rispettare le attuali norme in vigore sul divieto della sardella e varie ristrettezze su tonno e pesce spada, ma tuttavia chiediamo con forza più ricerca e più attenzione al nostro mare, considerando che lo stesso non può essere paragonato ad altre zone marittime europee.
Nei prossimi mesi saremo impegni in questa direzione per cercare di dimostrare che si può coniugare tutela del mare e lavoro, reddito, tipicità, tradizioni.
È intenzione della FAI Calabria elaborare, tramite il coinvolgimento dell’Università e in collaborazione con le varie marinerie locali, un progetto di ricerca e di studio sulla flotta peschereccia regionale, realizzando forti e precise argomentazioni di carattere scientifico e tecnico, in grado di evidenziare le peculiarità della pesca calabrese e le caratteristiche di ogni territorio, tutto ciò al fine di riaprire nelle sedi competenti a Bruxelles una nuova discussione sul regolamento vigente, apportando nuove e chiare modifiche.
Il settore della pesca in Calabria è seriamente minacciata dalle conseguenze dei provvedimenti in termini di redditività di impresa e di commercializzazione di eccellenze gastronomiche locali, pertanto riaffermiamo con forza che alle chiare preoccupazioni espresse, per il futuro del comparto ittico, sia in termini occupazionale che economici, devono necessariamente seguire precise interventi mirati, attivabili in breve tempo, al fine di evitare ulteriori danni al mondo del comparto ittico.
Da un lato ci si chiede, ed è corretto, di rispettare il Regolamento Europeo sulla Pesca, ma poi se si trivella nel Mar Jonio non ci si venga a dire che il problema erano le barche e i pescatori.
Si ha l’impressione che alla corretta attenzione verso l’equilibrio ecosistemico non corrisponda un’adeguata considerazione rispetto al valore economico, occupazionale e sociale del settore ittico.
Tavolo Azzurro e Osservatorio Regionale
La partecipazione, da pochissimi mesi, del sindacato all’interno del Tavolo istituzionale per le politiche regionali della pesca e dell’acquacoltura denominato Tavolo Azzurro, è un grande e ulteriore risultato sindacale di questa Federazione, ma le Organizzazioni Sindacali Confederali di categoria devono avere anche potere di voto per essere protagonisti attivi sulle scelte strategiche all’interno del Tavolo Azzurro.
Oggi chiediamo alla Regione Calabria che venga convocato una riunione del Tavolo Azzurro, che sia concretamente e non sulla carta, un tavolo regionale “permanente”di confronto sul complesso settore della Pesca fra Regione Calabria, Enti Locali, Parti sociali, Cooperative e parti datoriali, per affrontare le innumerevoli esigenze di settore e per individuare strategie e misure specifiche di sostegno al reddito d’impresa e dei lavoratori, che tengano conto della particolare conformazione dei mari calabresi e della loro profondità.
Per queste ragioni sarà indispensabile avviare tutti gli strumenti a disposizione e previsti dalle norme vigenti in materia, e rendere operativo l’Osservatorio della Pesca regionale come in altre realtà regionali meridionali.
Il Sistema Pesca in Calabria
In un territorio con centinaia di km di costa, che vanta di una importante e decennale storia nel comparto e con centinaia di imbarcazioni di piccola e grande pesca, il Sistema Pesca ha un ruolo importante nell’economia calabrese; una delle sfide che abbiamo davanti e per le quali, come FAI Cisl Calabria, dobbiamo, tutti insieme, consolidare il nostro impegno e rilanciare il nostro protagonismo Sindacale che ha come punto qualificante quello di valorizzare le risorse umane e naturali di questa regione.
Sostenere e rilanciare l’economia marittima ed evitare la costante diminuzione, in Calabria, delle imbarcazioni e calo degli occupati, del valore delle produzioni e delle catture, sono gli obiettivi principali della FAI Cisl Calabria.
Ribadiamo come già fatto nella fase congressuale a mettere al centro delle nostre prerogative e impegni sindacali odierni e futuri anche il sistema della pesca anche tramite importanti iniziative sindacali a favore di alcune priorità sindacali quali:
- il lavoro di qualità nel settore della pesca;
- la difendere e valorizzazione del mare per ulteriori utilitiesdi carattere immateriale;
- sostenere la realizzazione di distretti della pesca nelle varie realtà calabresi per l’adozione dei piani di gestione locale delle risorse ittiche;
- sviluppare l’intera filiera ittica con risorse destinate agli addetti e alle imbarcazioni;
- valorizzare e tutelare i presidi storici della piccola pesca costiera calabrese;
- potenziamento della logistica e infrastrutture, rilanciando concretamente l’idea progettuale delle autostrade del mare;
- realizzare interventi infrastrutturali e funzionali nelle aree portuali calabresi
- rafforzare la tutela delle tradizioni marittime;
- ulteriore integrazione tra settore pesca, ambiente, cultura-storia, turismo e agroalimentare;
- rafforzare gli strumenti della informazione e della formazione rivolta ai giovani e agli addetti ai lavori
- modificare l’immagine del lavoro nella pesca stimolando nei giovani nuovi interessi e diversi comportamenti e incentivare lo sviluppo di nuove imprenditorialità;
- rimuovere criticità sul territorio valorizzando i nuovi FLAG (fish local action group) in Calabria, che dovranno avere un ulteriore ruolo sociale e culturale nel settore.
Sarà necessario ripartire dalla Politica Comune della Pesca (Pcp), che mira agli obiettivi della competitività e della redditività delle imprese, difatti occorre ben utilizzare queste risorse e orientarle su progetti che siano in grado di abbattere diseconomie e valorizzare l’eccellenza delle nostre marinerie.
Un esempio per tutti, il Caviale calabrese
Le conseguenze dei provvedimenti comunitari ha determinato dei limiti in termini di redditività di impresa e di commercializzazione delle eccellenze gastronomiche locali, un esempio per tutti il bianchetto, novellame bandito dalle tavole dei consumatori, detto anche “Caviale calabrese”.
Oggi l’unica possibilità è quella di acquistare e consumare il così detto pesce ghiaccio, pescato nei laghi della Cina, in alcuni casi venduto come novellame locale.
Occorre fare le dovute valutazioni e non aspettare ancora, ma agire insieme con cognizione e massimo impegno, istituzioni e sindacato, per ridare dignità ad un settore storico per la nostra regione.
Il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in passato ha stimato che il ricavo derivante dalla pesca del bianchetto era stimabile ad oltre 15 milioni di euro tra le regioni Calabria e Sicilia. Numeri che devono fare riflettere e agire.
Evidenziamo inoltre che l’autorizzazione alla pesca del rossetto e del cicerello, in deroga alla distanza minima dalla costa e della dimensione minima della maglia della rete, per come previsto dal decreto ministeriale delle politiche agricole, alimentari e forestali, dello scorso 28 dicembre 2015, non esime la Regione Calabria a predisporre un piano di gestione della pesca della sardella, ad oggi ancora vietata, così come previsto dal Regolamento Europeo, per poi inoltrarlo con approvazione del Ministero dell’Agricoltura e della stessa commissione europea.
Confronto e Concertazione
L’unica opportunità per realizzare una strategia partecipativa per il settore della Pesca è rafforzare lo strumento della concertazione e costruire un confronto tra i soggetti della rappresentanza sociale, dell’imprenditoria e le istituzioni.
Essere sindacalisti, per noi della FAI Cisl Calabria, significa caricarsi di una responsabilità etica e sociale insiemeagli altri e cioè interpretare il proprio ruolo in chiave non di autonomia e distanza ma di coinvolgimento, partecipazione e condivisione.
Siamo consapevoli dei problemi e fermamente convinti di quali siano le strade da percorrere per concretizzare risposte realistiche e sostenere uno sviluppo per il settore ittico calabrese di cui, da troppo tempo, si parla solamente.
Siamo dunque pienamente disponibili a lavorare per superare le emergenze e tuttavia non possiamo anche in questo caso che chiedere coerenza, perché è difficile pretendere collaborazione quando c’è indisponibilità ad innalzare le tutele dei lavoratori.
Lo abbiamo fatto, lo facciamo quest’oggi e lo faremo ancor di più in futuro inserendo questo nostro protagonismo regionale nel solco di una grande e costruttiva tradizione, quella della Cisl e cioè di un sindacato che ha dimostrato nel corso degli anni il coraggio della proposta… esercizio ben più difficile della semplice protesta.