Agricoltura, il Documento Strategico e l’Accordo “Made in Calabria”
La Fai Cisl chiede la convocazione periodica del tavolo agroalimentare coinvolgendo tutti i protagonisti della filiera agricola.
Il confronto e l’attuazione di nuove politiche sono, infatti, gli strumenti più adeguati per tutelare le nostre risorse agroalimentari, valorizzare le bellezze naturali, promuovere il Made in Calabria, consentire l’integrazione del reddito degli agricoltori con parte del valore aggiunto conseguito nelle fasi di trasformazione e commercializzazione.
Con questa consapevolezza, dunque, ribadiamo con forza che in Calabria occorre fare sistema, mettere da parte le polemiche e lavorare alacremente per recuperare i ritardi e superare le inefficienze.
Il confronto ed il gioco di squadra è la sfida che abbiamo davanti ed il tavolo sul comparto agroalimentare è il luogo giusto per sviluppare un’approfondita analisi dei problemi, dare corpo alla concertazione con le forze sociali, definire soluzioni sostenibili, condivise ed efficaci.
Il primo e fondamentale step di questo confronto dovrà essere il varo di un “Documento Strategico dell’Agricoltura Calabrese” con obiettivi chiari: tutelare gli sforzi produttivi, garantire prezzi adeguati per i prodotti agricoli e giuste retribuzioni ai lavoratori, valorizzare i prodotti Made in Calabria nei circuiti regionali della ristorazione e della grande distribuzione.
Un documento che dovrà anche evidenziare come e quanto la logistica agroalimentare sia strategica per la Calabria e la viabilità’ e le infrastrutture costituiscano elementi essenziali per la crescita economico-occupazionale e per l’aumento dell’indice di competitività.
La Fai, però, chiede uno sforzo progettuale istituzionale ancor più ampio e destinato ad elaborare insieme un Accordo regionale per il made in Calabria.
Un’ iniziativa che deve vedere protagonisti, tutti assieme, Istituzioni, Sindacato Confederale di categoria, Organizzazioni Professionali Agricole, Confindustria, Confcommercio e Confcooperative.
Questo è, dunque, il tempo di cambiare passo ed imprimere una decisa accelerazione con nuove politiche di sostegno al settore agroalimentare e all’agricoltura sostenibile, al lavoro e alle produzioni di qualità, al cibo sano.
Nella prospettiva indicata sarà inoltre indispensabile favorire e investire di più su temi come: la cooperazione, contrattazione di secondo livello, bilateralità, tracciabilità, lotta alla contraffazione alimentare e tutela e consumo delle eccellenze agroalimentari locali.
Inoltre la FAI, oggi, chiede un’espressa e forte tutela per il lavoro agricolo di qualità, il Governo nazionale e la Regione devono predisporre sostegni convinti e chiari nei confronti di quelle imprese che applicano i contratti e rispettano i diritti ma devono subire la concorrenza sleale e il dumping da parte di altre aziende.
Pertanto chiediamo una maggiore premialita’ per i prossimi bandi PSR da prevedere a favore di quelle aziende che applicano i contratti e valorizzano la sicurezza sui luoghi di lavoro e iscrizione alla Cabina di Regia del Lavoro di Qualità in Agricoltura.