Presentazione Associazione Terra Viva Calabria, l’intervento di Michele Sapia, Segretario Generale FAI Cisl Calabria

Intervenendo alla presentazione dell’Associazione Terra Viva Calabria (Catanzaro, Cittadella Regione Calabria, 07/10/2020) il Segretario generale della FAI CISL Calabria, Michele Sapia, ha sottolineato l’importanza dell’occasione offerta dalla presentazione di Terra Viva, federazione di secondo livello della FAI Cisl, per evidenziare i temi dell’agricoltura e le proposte del sindacato.
La discussione, ha detto Sapia, consente di mettere a fuoco le criticità dell’agricoltura in Calabria (dai limiti infrastrutturali e sociali al caporalato), ma anche quelle opportunità da cogliere e valorizzare in una regione con un territorio in prevalenza montano, ma a forte vocazione agricola, per come evidenziato da molte analisi e ricerche, ad esempio dall’ultimo Censimento dell’agricoltura e da statistiche dell’Istituto Inea. Un territorio con enormi potenzialità di sviluppo, numerose realtà aziendali agricole e importanti, anche storiche aziende dell’industria alimentare.
La Calabria è una regione straordinaria in termini di molte ricchezze, bellezze paesaggistiche, risorse naturali, prodotti agricoli di qualità, eccellenze dell’agroalimentare, un immenso patrimonio di biodiversità, che meritano politiche innovative e lungimiranti.
Per valorizzare al meglio la filiera agroalimentare – ha affermato il Segretario regionale della FAI Cisl – è necessario più confronto e riuscire a fare rete. La parola “insieme” deve essere un avverbio da utilizzare concretamente tra le parti sociali, le istituzioni e la politica regionale.
In questi giorni stiamo divulgando tra lavoratori e lavoratrici, sui luoghi di lavoro e nelle sedi periferiche della Cisl, le nostre idee e proposte a favore del sistema Agro-Ambientale regionale (filiera agroalimentare-forestale-ambientale) tenendo conto di quattro pilastri, sviluppati all’interno di un documento sindacale: il ricambio generazionale; la partecipazione; la tutela del territorio per un lavoro agricolo di qualità e per l’eccellenza dell’agroalimentare calabrese; la multifunzionalità dell’ambiente.
Sapia ha invitato i partecipanti e gli ospiti all’iniziativa regionale di Terra Viva a cogliere un dato ineludibile: l’emergenza Covid-19, rivelatasi un drammatico problema sanitario ed economico, ha posto in risalto l’importanza strategica del comparto dell’agroalimentare per tutto il Paese; uomini e donne che anche durante il lockdown hanno garantito la presenza dei prodotti alimentari sulle tavole degli italiani.
In Calabria si impone perciò l’esigenza di un confronto contrattuale e sociale, quindi sia proseguire con la fase di confronto su tutto il territorio calabrese per il rinnovo dei Cpl (contratti provinciali agricoli) che momenti di dialogo e ascolto tra tutti i soggetti protagonisti del settore per sostenere il lavoro agricolo di qualità e la valorizzazione delle produzioni di qualità che sono due facce della stessa medaglia.
In questa direzione occorrono, ha affermato Sapia, azioni e strategie condivise per ridurre un fenomeno come quello del caporalato, dello sfruttamento e lavoro nero, partendo dalla legge 199 del 2016, e sostenendo attività di prevenzione, formazione, informazione, raccolta dei dati, bilateralità, incontro domanda e offerta. Sarà strategico tutelare i prodotti dell’agroalimentare calabrese e incentivare in maniera più forte e decisa l’acquisto e la promozione dei prodotti Made in Calabria, sia nella regione sia al di fuori, tramite ulteriori azioni di promozione e incentivi.
È necessario, ha detto ancora il Segretario della FAI Cisl calabrese, procedere all’individuazione e alla mappatura di quelle aree agricole incolte e zone rurali abbandonate, investire nelle politiche di filiera per concludere il ciclo di filiera in regione e così connettere il settore dell’agricoltura con altri settori strategici (ambiente, turismo, bonifica, compostaggio dei rifiuti, depurazione e utilizzo responsabile delle acque, industria alimentare).
Così come è necessario valorizzare l’interazione tra le diverse generazioni e la cooperazione tra le aziende, anche con il coinvolgimento dell’azienda regionale Arsac e delle Università calabresi, per rafforzare il valore dell’aggregazione, il che può avvenire solo partendo dalla condivisione di un percorso.
Sapia ha poi evidenziato come le importanti risorse finanziarie attuali e future previste per il settore come Psr, Pac e quelle previste attraverso il Recovery Fund dovranno essere finalizzate a rafforzare l’economia regionale e incrementare i livelli occupazionali. Ma sarà necessario, come già sostenuto dalla Segreteria Nazionale della FAI CISL, lavorare per la nuova programmazione europea; in particolare, nella futura politica agricola comune europea (Pac) 2021-2027, si introduca il principio di condizionalità sociale del rispetto dei contratti di lavoro per l’ottenimento degli aiuti comunitari.
Per Sapia, le importanti risorse previste devono essere finalizzate anche a ridurre e superare definitivamente i gravi gap di distribuzione e commercializzazione, puntando ad un definitivo ammodernamento dei collegamenti stradali e ferroviari e delle aree portuali con maggiori servizi nonché al potenziamento delle infrastrutture digitali.
Facendo poi un accenno al dibattito relativo alle “etichette a semaforo”, Michele Sapia ha osservato che si tratta di una materia delicata, perché se l’etichettatura e la tracciabilità dei prodotti alimentari sono senza dubbio utili al consumatore, il tradurre in un segnale da semaforo (rosso, verde o giallo) per indicare la bontà o pericolosità degli alimenti, quello che è di fatto un consiglio per l’acquisto, rischia di rivelarsi una modalità riduttiva rispetto alla qualità e alle caratteristiche organolettiche anche dei prodotti agroalimentari calabresi.
Tutti questi aspetti, ha sottolineato Sapia, hanno un fattore in comune che si chiama “ricambio generazionale”, tema che in Calabria deve ritornare centrale perché vi è l’urgenza di destinare investimenti e risorse al presidio umano sia nel settore agricolo che in quello forestale-ambientale, per rispondere ad un’esigenza primaria del territorio calabrese, che è il contenimento del fenomeno drammatico della fuga dei giovani, costretti a impegnare cervelli e braccia per la crescita di altri territori: una realtà che non può essere ignorata e che condiziona pesantemente il futuro di questa terra.
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