Sinergie per un sistema agricolo regionale integrato, partecipato e solidale

Articolo di Michele Sapia (Segretario Generale FAI CISL Calabria) sul sito del Corriere della Calabria del 4/2/2025
Le recenti disposizioni legislative promosse dalla Regione Calabria – la legge regionale approvata sull’agricoltura sociale e la proposta di legge di alcuni Consiglieri regionali per il contrasto al caporalato – rappresentano importanti occasioni per sostenere maggiori tutele e opportunità per il lavoro agricolo calabrese e per la creazione di un sistema agricolo integrato e partecipativo. Riteniamo che per il comparto agricolo calabrese, fatto di luci e ombre, servirà maggiore consapevolezza e confronto tra istituzioni, politica, parti sociali e sistema delle imprese per esaltare il valore del lavoro agricolo di qualità. Un comparto le cui produzioni agricole e agroalimentari di eccellenza continuano a conquistare maggiori spazi sul mercato nazionale ed internazionale, per come testimoniato dalla progressiva crescita dei livelli di export. Di contro, l’andamento occupazionale porta il segno negativo con un progressivo svuotamento della forza lavoro e crescenti criticità nel reperire manodopera. Un lavoro, quello agricolo, che resta ancora povero, faticoso e pericoloso. Difatti, continuano a registrarsi un alto numero di infortuni e morti sul lavoro, fenomeni di irregolarità e sfruttamento della manodopera che colpisce lavoratori italiani e stranieri. Un quadro regionale che necessita di maggiori sinergie sui temi della salute e sicurezza sul lavoro, formazione, bilateralità, parità di genere e prevenzione di fenomeni di caporalato, sfruttamento e lavoro nero. Ribadiamo che la condivisione di un Protocollo regionale anti-caporalato possa rappresentare un’opportunità per favorire l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, sostenere il ruolo degli Enti bilaterali agricoli, valorizzare formazione e informazione, favorire pratiche virtuose e nuovi percorsi su alloggi, trasporto e la Rete del Lavoro agricolo di qualità. Su questi punti serve maggiore confronto regionale, diversamente continueremo a parlare di esempi virtuosi ma isolati. Difatti, sarà decisivo governare processi e mutamenti derivanti dalla transizione ambientale e digitale, dalla sfida ai cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile, mettendo al centro della filiera produttiva il lavoro agricolo calabrese ben retribuito e formato. Anche per l’agricoltura calabrese si fa quindi strada un concetto fondamente che ha già investito altri settori economici e produttivi, quello del lifelong learning, ovvero l’apprendimento permanente, quindi una connessione costante tra aziende agricole, università, istituti scolastici, sindacato, associazioni di categoria e fondi interprofessionali. Convinti dell’importanza del confronto sociale e dell’urgenza di attivare nuove sinergie, ci auguriamo che il nostro appello alla politica e istituzioni calabresi non resti inascoltato ma che si possa insieme coltivare un futuro virtuoso e sostenibile per il comparto agricolo regionale.